Panarea vanta ormai una storica tradizione
di luogo di vacanze d'élite. In epoca romana un ignoto patrizio aveva
scelto l'isola di Basiluzzo per costruirvi una villa panoramica,
di cui rimangono tracce di muro e di mosaico sul pavimento e, oggi
sommerso, l'attracco privato. Qui le coste sono a strapiombo, stratificate
e frastagliate e nascondono grotte, pinnacoli e scogli dalle forme
più varie. Lo sbarco è possibile solo nello scalo
naturale che viene protetto dalla punta di Levante.
In epoche più recenti, un gruppo di intellettuali, pittori
e girovaghi ha fatto di Panarea il luogo ideale per vivere a contatto
con lo natura e
per ritemprare lo spirito; a quelli si sono aggiunti nobili e industriali
che hanno deciso di restaurare antiche case eoliane. Alle originali se ne
sarebbero aggiunte di nuove, fino a costituire l'attuale paese fatto di case
bianche immerse nelle bouganvillee, gerani e ibiscus. Vi sono le residenze
estive dei Visconti di Modrone, dei Bulgari, degli Agnelli, dei Ruspoli.
Il bagno si può fare nelle due incantevoli spiagge di cala
degli zimmari e cala Junco, fronteggiata dal dente di basalto dello scoglio Bastimento.
In barca si può raggiungere il piccolo arcipelago delle Formiche,
un gruppetto di scogli di fronte all' abitato di Drauto. Poco lontano, lo
scoglio Lisca Bianca offre un'altra deliziosa spiaggetta. A poca distanza
dalla costa di Lisca Bianca, nelle giornate di bonaccia si può assistere
ad uno strano fenomeno: in un punto del mare l'acqua gorgoglia per effetto
di una solfatara subacqueo. Fenomeno unico nei mari italiani, per cui un
milione di metri cubi di gas di zolfo viene emesso in continuazione da numerose
fessure del fondo a poco più di dieci metri di profondità;
sott'acqua lo zolfo si muta in fiocchi biancastri che si depositano sulle
pareti di grotte e cunicoli.
In questa stessa area gli archeologi dell'Università di Oxford hanno
scoperto un relitto di nave che trasportava un vero tesoro archeologico:
un carico di ceramiche greche del V secolo a.C