La frazione di Lingua, a sud di Santa Marina, è un
piccolo paese di pescatori particolarmente affascinante per la
sua spiaggia di ciottoli, che si specchia in un mare di incomparabile
bellezza, e per la presenza di un laghetto salato, utilizzato
come salina fino a qualche tempo fa, ma oggi area protetta.
Chiuso verso il mare da una sottile striscia di terra formata da detriti trasportati
nel corso dei millenni dalle correnti marine, il lago ha forma triangolare, è profondo
pochi metri e ha una superficie di circa 32000 metri quadrati. Al suo interno,
nella parte orientale, sono stati rinvenuti i resti, oggi interrati, di edifici
del I e II sec. d. C. (muri ed opus reticulatum) e sono ancora visibili le
vasche della salina: la produzione “industriale” di sale dalle
acque del lago risale addirittura al periodo ellenistico (sec. III a. C.).
Per la sua particolare morfologia e posizione geografica, l’area attorno
al lago è di rilevante interesse ornitologico per le specie di uccelli
migratori che vi sostano in primavera e in autunno.