Le formazioni boschive (in parte riforestate)
e la macchia alta di Fossa delle Felci sono state all'origine dell'istituzione,
nell'ormai lontano 1980, di una delle prime aree protette del territorio
siciliano. Tra i castagni vive il ghiro (Myoxus glis), sicuramente
introdotto in età storica.
Notevole è la diversità dell'avifauna,
che oltre alle specie stanziali comprende un folto numero di migratori,
grazie alla presenza dello stagno salmastro dì Punta Lingua
che offre agli uccelli limicoli un ambiente idoneo alla sosta.
Sotto il profilo naturalistico, la zona più interessante
risulta quella occidentale: sulle falesie a Sud di Pollara torna
ogni estate a nidificare una ventina di coppie di falco della regina
(Falco aeleonorae), raro falconide endemico del Mediterraneo e
autentico "specialista" delle piccole isole; nell'isolotto
al centro della baia, lo Scoglio Faraglione, trova invece rifugio
una delle ultime popolazioni della nera lucertola eoliana
(Podarcis raffonei), e nidificano alcune coppie di berta maggiore
(Calonectris diomedea), i cui canti lamentosi, simili al pianto
di un bambino, riecheggiano di notte contro le pareti di tufo che
dominano la spiaggia.