A spasso nella riserva naturale
La macchia mediterranea occupa oltre metà del
territorio dell'isola, comprendendo i due vulcani di monte dei
Porri e di Fossa delle Felci e presenta qui le sue specie più tipiche:
il lentisco, l'olivastro, l'euforbia arborescente, lo sparzio spinoso,
lo ginestra odorosa e l'assenzio arbustivo. Cresce anche una leguminosa
endemica delle regioni costiere del Tirreno, la ginestra di Gasperini,
che in primavera macchia le coste con i suoi fiori gialli. Nelle
zone più soggette agli incendi, si trovano specie in grado
di reagire meglio al passaggio del fuoco, come l'erica arborea
con i fiori a campanella, il cisto rosso con i suoi fiori rosso
purpurei, il cisto femmina con le infiorescenze bianche. Con l'altitudine
cambia progressivamente lo vegetazione, assumendo caratteristiche
sub-montane. All'interno del cratere di monte Fossa vi è una
vasta colonia di castagni secolari che pare siano stati introdotti
dai Romani a scopo alimentare; all'interno della conca del cratere
crescono esemplari di corbezzoli dalle insolite dimensioni arboree.
Per gli escursionisti più allenati ed esperti, lo visita alla Riserva
può iniziare da Lingua per raggiungere la cima del monte Fossa delle
Felci attraverso il Fianco sud-orientale dello stesso. Da Lingua si imbocca
uno stretto sentiero con molti scalini verso il Pizzo di Menavento attraverso
terrazzamenti, una pineta, vecchi vigneti abbandonati, pareti di tufo, per
una scalata di circa 2 ore e mezzo. Altrimenti, in maniera meno impegnativa,
si può risalire il monte da Valdichiesa, località raggiungibile
con i minibus in partenza da Malfa e Leni. Giunti al Santuario della Madonna
del Terzito, si prosegue a piedi lungo lo carrareccia del Corpo Forestale,
che raggiunge la cima della montagna in circa un'ora.