Le sorgenti termali di San Calogero, note per
le loro virtù terapeutiche fin dall’epoca micenea,
costituiscono un fenomeno di attività endogena post-vulcanica.
Gli scavi effettuati nei pressi dello stabilimento termale, costruito
alla fine dell’800, hanno portato alla luce una splendida “tholos
micenea” risalente a ben 3500 anni fa: grande struttura
in pietra a cupola circolare, essa è costituita da blocchi
lavici sovrapposti l’uno all’altro a formare il cono
del tetto. Molto probabilmente doveva trattarsi, originariamente,
di una tomba regale o di un luogo di culto, forse legato alla
presenza della sorgente di acqua calda e, solo in epoca successiva,
venne trasformata in struttura termale convogliando al suo interno
le acque sulfuree. All’epoca romana risalgono, invece,
la vasca per abluzioni posta al centro della costruzione e le
vasche per i bagni termali, molto più grandi, situate
all’esterno.
La presenza nell’isola di Lipari di un edificio
caratteristico dell’architettura micenea, risalente al
XV secolo a.C., e’ un fatto eccezionale e di grande interesse
storico.
Questa scoperta della “tholos” micenea conferma
che per tutta l’eta’ del bronzo, e cioe’ per
tutto il corso del II millennio a.C., erano intercorsi intensi
rapporti di cultura e di commercio tra la Grecia e le isole Eolie.
Le acque che vi scorrono sono ricche di anidride carbonica,
cloruro di sodio e magnesio; esse sgorgano ad una temperatura
di oltre 40°C. L'edificio
termale è frequentato ancora oggi da persone che seguono la "cura
fai da te" cospargendosi di acqua.
Il nome Terme di San Calogero deriva dalla leggenda la quale racconta
che l’omonimo
Santo, per mettere in fuga i diavoli annidati nella località, fece
sgorgare, miracolosamente, dalle sorgenti delle acque salutari, a beneficio
dei sofferenti.
Lo stabilimento non è attualmente in funzione.