Quest'isola è un angolo intimo e nascosto,
lontano dal traffico e dalla mondanità da sempre, anche
per la sua posizione decentrata che l'ha sempre messa a margine
degli eventi storici e socio-culturali delle Eolie. Anche qui,
comunque, sono stati ritrovati resti archeologici riferibili all'età del
Bronzo e all'epoca classica. È nel medioevo che l'isola
rimase completamente disabitata, utilizzata soltanto come pascolo
di armenti bradi, per essere poi ripopolata durante la dominazione
spagnola. Anche il turismo è diverso rispetto a quello che
anima il resto dell'arcipelago; qui non esistono mezzi di locomozione
di alcun genere, perché nel corso della storia è stato
impossibile costruire strade o sentieri carrozzabili, data la morfologia
dell'isola, così aguzza e scabra. Così, ancora oggi,
ci si muove esclusivamente a piedi, percorrendo interminabili scalinate
di pietra lavica lavorata a secco negli ultimi due secoli dai contadini
isolani. Per il trasporto ci si affida, come un tempo, ad asini
a noleggio.
Si approda allo scalo della Palomba, ad Alicudi
porto; da li una scalinata attraversa l'infilata delle tipiche
case eoliane e continua a salire fra terrazzamenti fittissimi, fino a raggiungere
il vecchio villaggio, ormai abbandonato, costruito in alto in funzione antisaracena.
Oltre ancora, si raggiunge la Fossa Gebbia e il piano
dell'Arpa, ai bordi dell'antico cratere, dove si può godere
di panorami davvero spettacolari.
Sempre a piedi con partenza da Alicudi
porto, si può raggiungere Pianicello, un piccolo borgo
completamente acquistato da turisti tedeschi che qui trascorrono buona parte
dell'anno. Si prosegue per contrada Tonna dalle
architetture ancora genuine, con gli alti muri di pietra a secco e le piccole
edicole di via Crucis che scandiscono il percorso, È possibile effettuare
il giro dell'isola in barca, che permette di individuare i cosiddetti fili,
lunghe lingue di lava rappresa che tagliano verticalmente il cono del vulcano,
e le spettacolari sciare, valloni di detriti lavici sgretolati.
Ad Alicudi non esistono locali notturni, pizzerie, pub, birrerie, giornalai,
barbieri: niente di così banale: vi sono solo due negozi di alimentari
ben forniti e il bar ristorante "Ericusa", si alloggia nell'unico
albergo e nelle case degli isolani e si trascorre una vacanza in una dimensione
ormai perduta altrove.
Note per i turisti
- Ricordarsi di portare delle torce a batteria in
quanto la mancanza di luce sui sentieri renderebbe altrimenti rischiose
le passeggiate serali o notturne
(si possono comperare anche sull'isola);
- Utilizzare calzature adatte a
camminare senza scivolare su scogli e sassi e tuffarsi senza
problemi;
- Il materiale per video o fotografico che non è acquistabile
sull'isola.
- Ad Alicudi, pur essendo l'acqua erogata potabile, è consigliabile
usarla per la sola igiene intima, bollendola per
l'uso alimentare.